La vera Little Italy nel Bronx

C’era una volta Little Italy a Manhattan, casa di migliaia di italiani che sono emigrati lì dalla fine dell’Ottocento agli anni 50.  La maggior parte venne dall’Italia meridionale: i siciliani si sono stabiliti in Elizabeth Street, i napoletani si sono raggruppati intorno a Mulberry Street, e quelli dalla Calabria, Puglia e Basilicata vivevano in Mott Street.

Oggi pochissimo rimane eccetto la nostalgia.  A partire dagli anni 70, la seconda e la terza generazione degli italo-americani lasciarono la zona alla ricerca di più spazio e nuovi quartieri. Chinatown invadeva dal sud e la gentrificazione si estendeva dall’ovest.  Le bandiere tricolori ora sono intervallate dai cartelli con gnocchi cinesi e zuppa vietnamita.  Il museo italoamericano, che è stato recentemente rinnovato e ampliato, rimane per documentare i contributi degli italiani alla vita americana.  E ci sono ancora alcune istituzioni culinarie come Di Palo, le cui cinque generazioni hanno costruito uno dei più famosi negozi alimentari della città, che sono frequentati da clienti come Martin Scorsese.

Si dice che la vera Little Italy si trovi nel Bronx, nell’area che si chiama Belmont, che è a mezzo miglio dallo Zoo del Bronx.  Alcune chiamano la zona Arthur Avenue in memoria della strada principale, che è divisa in due dalla East 187th Street, e che non è altro che una fila di ristoranti, pizzerie, macellerie, pescherie, panetterie, e pasticcerie.

Gli italiani si stabilirono in questa zona negli anni ’50, in un periodo in cui Joe DiMaggio, Phil Rizzuto, Yogi Berra, Rocky Marciano, and Jake LaMotta mangiavano nei ristoranti locali.  Era la casa di Dion Dimucci, che chiamò il suo gruppo di “do-wop” i Belmonts.

Molti anni fa, i ristoranti del quartiere erano così insulari che i menu variavano di poco, gli ingredienti erano economici, e i menù dei vini erano noiosi.  Ma tutto è cambiato, e anche i veterani hanno migliorato il loro gioco.  Adesso puoi mangiare molto bene, cioè in un contesto italo-americano influenzato dalla cucina napoletana e siciliana.  E puoi incontrare celebrità come Joe Torre (direttore di baseball), Marisa Tomei (attrice) e Mario Batali (chef).

Ciò che non è cambiato è l’atmosfera italiana del quartiere.  È come un villaggio siciliano dove vai a fare la spesa ed il macellaio ti consiglia il miglior taglio di carne e il fruttivendolo ha messo da parte una pianta di basilico per te prima che tu vada a casa a prendere della pasta fresca.  È pieno di piccoli negozi italiani dove puoi trovare di tutto e hai un rapporto personale con il proprietario, un luogo in cui ti fermi a parlare con le persone per strada.  Quando ti siedi al bar, ti senti come se fossi in Italia.  Tutto questo è nel quartiere che è casa dell’attore Chazz Palminteri, lo scrittore Don DeLillo, e dove Joe Pesci ha iniziato la sua carriera di attore dopo essere stato scoperto da Robert De Niro in uno dei ristoranti in cui ha lavorato.

 

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1 Response to La vera Little Italy nel Bronx

  1. Marie Panzera says:

    Hi Barbara,

    Lovely, poignant piece. Must admit, however, we have never been to Arthur Avenue. Instead, we frequent the last vestiges of salumeria, pasticceria and pasta shops in Brooklyn’s Cobble Hill and Bensonhurst, other areas that once had large Italian populations. Alas, now they are filled with stock brokers and financiers.

    Love to you and Bill. Hope things are going better for you.

    Marie

    Sent from my iPad

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