Quando si tratta di cibo, non provate a scherzare con gli italiani. Quando si parla di pizza, sappiate che qualsiasi interpretazione creativa può generare indignazione… e non solo tra i napoletani. La pizza, infatti, è tra l’altro uno degli alimenti più discussi in rete. È risaputo che gli italiani ritengono gli americani responsabili di orrori come l’ananas sulla pizza; infatti gli italiani vorrebbero approvare una legge internazionale che vieti questa barbare pratiche culinarie come questa. Inoltre, di recente sono venute alla luce altre atrocità, che fanno sembrare l’ananas sulla pizza come il male minore.
L’ultimo scandalo è una pizza per la colazione di Fong’s Pizza, nello stato americano dell’Iowa. Chiamata “Fruit Loops Pizza”, è preparata con uno strato di mozzarella e crema dolce al formaggio, poi uno strato cui cereali dolci e colorati, ed è infine ricoperta da una salsa di latte condensato e yogurt greco. I commenti oscillavano tra lo sconcertato e il disgustato, con un intervistato in particolare che si lamentava dicendo: “Come italiano, dichiaro formalmente guerra all’Iowa”. Fong’s Pizza offre altre combinazioni di gusti non convenzionali come “Crab Rangoon”, che surimi (una pasta a base di pesce), cipolla verde, mozzarella, asiago, wonton croccanti e salsa di peperoncino dolce. Mamma mia!
Trasferitosi in Europa, un cittadino svedese ha creato una pizza con i kiwi. Ha attirato oltre 400 commenti sui social media, incluso uno che l’ha definita un “abominio contro natura”. Lo chef britannico Gordon Ramsay afferma che l’ananas, come il kiwi, è acido, così come la salsa di pomodoro: “Troppi cibi acidi contemporaneamente potrebbero veramente sciogliere le viscere”. Una calamita per le polemiche, come è suo solito, Ramsay in passato, ha rilasciato anche commenti anti-vegani come “Sono un membro della PETA *, cioè, People who Eat Tasty Animals (persone che mangiano animali gustosi). Ora nel suo ristorante “Gordon Ramsay Street Pizza” a Londra, offre una pizza vegetale ricoperta di pinoli, pesto, salsa di pomodoro e melanzane. Su Internet sono comparsi commenti da crisi di nervi, come: “Gordon, per favore smettila di fingere di conoscere la cucina italiana” e “Se sei tenuto in ostaggio da un vegano, facci segno”.
Anche in Italia allontanarsi dalla tradizione è rischioso. Il celebre chef Carlo Cracco serve la propria versione della Margherita nel suo bistrot, nella famosa Galleria di Milano. Cracco ha osato aggiungere cereali integrali alla pasta, perché più sani e più buoni per la crosta, ha lasciato il basilico e tutto al prezzo di 16 euro. La pizza è stata immediatamente ribattezzata “Scraccorella” e come ha osservato un commensale: “Ogni volta che Cracco cuoce la sua pizza Margherita, un pizzaiolo napoletano muore di crepacuore”. Altri hanno chiesto un intervento di San Gennaro. Il prezzo della pizza più pazzo di tutti appartiene a Sirani, pizzeria di Brescia. Per 95 euro, puoi prendere un “4 + 4”, preparato con gamberi Carabineros, un raro crostaceo considerato il migliore al mondo. Rossi e lunghi quasi 30 centimetri, i quattro gamberi stesi sulla pizza possono pesare fino a mezzo chilo.
Tornando in Nord America, Rocky’s Pizzeria a New York offre una pizza speciale con penne, panna e vodka, soprannominata “un’orgia di carboidrati” e “il solito americano …”. Rocky’s ne offre anche una con ananas e prosciutto. Forse perché le Hawaii producono molti ananas e forse in parte perché la pizza all’ananas era una delle preferite del presidente Barack Obama (che veniva dalle Hawaii), la maggior parte delle persone pensa che questa versione spesso ridicolizzata della pizza abbia avuto origine negli Stati Uniti. In realtà, ha avuto origine in Canada. È Sam Panopoulos, cuoco canadese di origine greca, proprietario di un ristorante nell’Ontario, che nel 1962 ebbe l’idea di aggiungere l’ananas in scatola alla pizza. Si è guadagnato il disprezzo dei puritani della pizza. Persino il presidente islandese, nel 2017, ha suggerito che dovrebbe essere vietata l’aggiunta di ananas. Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha twittato: “Ho un ananas. Ho una pizza. E io sono parte integrante di questa deliziosa creazione dell’Ontario sudoccidentale “
Indovina un po’? In un ristorante milanese di tutto rispetto, Crosta, lo chef Simone Lombardi e il panettiere Giovanni Mineo hanno deciso di sfidare i pregiudizi gastronomici offrendo la loro audace pizza all’ananas, alla ventricina e al coriandolo. Commenti? “Davvero equilibrato”, “Fantastico” e “Beh, odio ammetterlo, ma la pizza è davvero interessante”.
*Il nome ufficiale: People for the Ethical Treatment of Animals (Persone per il trattamento etico degli animali)