Correva l’anno 1946, quando ci fu un’importante svolta nella storia d’Italia. Fu l’anno del referendum in cui i cittadini votarono per sostituire la monarchia con la repubblica. L’attuale presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricordato ancora una volta il significato della Festa della Repubblica: “è il simbolo della scoperta della libertà e della democrazia da parte del nostro popolo. Dopo più di 20 anni sotto una dittatura e 5 di guerra, il 2 giugno 1946 fu l’inizio di una nuova era nella nostra storia e di un nuovo vita per un paese, che aveva sofferto come nessun altro durante la prima metà del secolo”.
Di recente è apparso un articolo sul Corriere della Sera scritto dall’ex sindaco di Roma, Walter Veltroni. Descrive la scoperta di un elenco telefonico di Roma del 1946. Veltroni dice che era un momento di rinascita di un paese ferito e diviso, che trovava dentro di sé la forza di ripartire e che in quindici anni farà dell’Italia una potenza mondiale. Allora non si aveva paura mettere il proprio numero e il proprio indirizzo in un elenco telefonico, ponendolo così sotto gli occhi di tutti, “perché la democrazia e la libertà erano così belle e così faticosamente conquistate, che si pensava nessuno ne avrebbe più abusato. C’erano stati abbastanza odio e abbastanza violenza per pensare che qualcuno volesse ancora continuare”.
Secondo Veltroni, “quello che colpisce è trovare nelle migliaia di cognomi organizzati in ordine alfabetico, molti dei protagonisti della storia politica e culturale del Novecento”. All’epoca Alcide De Gasperi era primo ministro. In effetti, è stato l’ultimo primo ministro del Regno d’Italia e il primo della Repubblica italiana. Fu presente negli otto successivi governi di coalizione dal 1945 al 1953. Sebbene il suo nome non fosse sull’elenco, l’indirizzo e il numero di telefono di
sua moglie, Francesca Romani De Gasperi, era sull’elenco. Essendo uno dei protetti di De Gasperi, Giulio Andreotti fu addetto al Gabinetto del Ministero fin da giovane età e ebbe numerosi incarichi ministeriali in una carriera politica durata ben quarant’anni. “Il Divo Giulio”, uomo chiave della politica italiana, è stato piuttosto controverso in termini di relazioni con il Vaticano, del crimine organizzato e del suo presunto ruolo nel rapimento e nell’assassinio di Aldo Moro, come rappresentato nel film Il Divo di Paolo Sorrentino.
Altre figure politiche, nell’elenco telefonico con indirizzi e numeri di telefono sono Giuseppe Di Vittorio, all’epoca un influente leader sindacale, Ugo La Malfa, che ricoprì importanti incarichi nei governi di Ferruccio Parri e Alcide De Gasperi e Giovanni Gronchi, terzo presidente della Repubblica, dal 1955 al 1962.
Federico Fellini aveva solo 26 anni quando fu pubblicato questo elenco telefonico. Dopo la liberazione di Roma, lui e un collega aprirono il Funny Face Shop a Roma disegnando caricature di soldati americani. Roberto Rossellini lo incontrò nel negozio e iniziò una lunga produzione di film Neorealisti, a partire da Roma, Open City fino a Paisà. Fellini diresse i propri film a partire dagli anni ’50.
Altre icone culturali nella directory includono Cesare Zavattini, uno sceneggiatore che ha prodotto circa 20 film con Vittorio De Sica, tra cui Sciscià (1946), Ladri di biciclette (1948), Miracolo a Milano (1951) ed Umberto D (1952). All’epoca anche Alberto Sordi aveva 26 anni; la sua carriera è durata sette decenni, inizia con parti in alcuni film di Fellini come The White Sheik e I vitelloni. Alberto Moravia, noto soprattutto per il suo romanzo d’esordio Gli indifferenti e per il romanzo antifascista Il Conformista, che divenne poi la base per il film The Conformist, diretto da Bernardo Bertolucci.
Veltroni nota che nell’elenco non c’è traccia della gerarchia fascista, né ci sono i nomi degli ebrei deportati dal ghetto nell’ottobre del 1943. Veltroni conclude il suo articolo con una storia personale molto commovente. Nell’elenco telefonico del 1946, ha trovato il nome, l’indirizzo e il numero di telefono di suo nonno, Cyril Kotnik, diplomatico sloveno alla Santa Sede, che aiutò molti ebrei e antifascisti a fuggire dalla persecuzione nazista dopo il 1943. Viveva in via Salaria 72, dove fu preso dai nazisti e poi torturato in via Tasso. Diverse pagine dopo c’è anche il nome e il telefono della persona in camicia nera che lo aveva denunciato per cinquemila lire.
Walter Veltroni è stato sindaco di Roma dal 2001 al 2008. Al tempo era ampiamente considerato uno dei politici di centrosinistra più
popolari d’ Italia. Nel 2005 ha incontrato a Washington, DC, l’allora senatore Barack Obama ed è stato uno dei suoi primi sostenitori all’estero. Ha scritto la prefazione all’edizione italiana di The Audacity of Hope nel 2007 ed è stato definito “la controparte europea di Obama”. Nel settembre 2014 a Venezia, in Italia, l’ex sindaco ha celebrato la cerimonia nuziale per George Clooney e Amal Alamuddin.