Tre signori–e due signore–da Verona: Parte II

Today’s post is written by one of the beautiful girls from Verona.  Ginevra Cheyenne Tognoli is only 20 years old, but she has many interests and dreams.  She wrote the following as a diary entry on the last night she spent in Santa Barbara.  I thought it captured perfectly her passions and personality—even though she must have been very tired!

Ecco Ginevra!

30 Agosto 2014, 3:11 am (PST)—last night in California.  Dopo quasi un mese di continuo vagabondare, è ora di mettere lo zaino in spalla, prendere tre aerei e tornare verso casa.  We made it.  Lungo questa costa ho visto scenari inimmaginabili, sentito e odorato un’aria diversa, vissuto il più possibile spazi aperti ed angoli di questo posto.  Dalle lunghe palme sottili alle onde fredde dell’oceano, dai fiori tropicali all’aria secca del deserto.  Ho incontrato una moltitudine infinita di persone, e ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa.  Viaggiare, la passione più grande che possiedo, assieme al video making ed il tutto è stranamente legato

Ginevra a Santa Barbara

Ginevra a Santa Barbara

dallo stesso filo, intrappolato nella stessa rete.  La voglia di creare video che nasce dal desiderio di immortalare ciò che i miei occhi vedono, e la mia voglia di editare che nasce dalla necessità di imprimere nei ricordi e nella mente, sensazioni ed emozioni—dare la mia interpretazione.  La mia ispirazione attinge alla fonte del mio amore per il viaggio.  Viaggiare è scoprire, osservare, fra la folla per esempio, distinguere ogni singolo individuo e cercare di filtrarne la propria storia da qualche espressione del viso o atteggiamento.  Viaggiare è sentire sulla pelle un sole più caldo, sentire nell’aria l’odore di salino trasportato dal vento che proviene dall’oceano, viaggiare è un tramonto più rosso, una sabbia più dorata.  Uscire dalla propria comfort-zone e mettersi all prova.  E alla fine di ogni viaggio si trascina via esperienza, nuovi occhi per vedere il mondo e nuovi motivi per apprezzare le diversità.  Nei miei viaggi porto con me le mie più grandi ispirazioni, i nativi americani con il loro legame allo spirito ed alla natura, e quell’uomo, Jack Kerouac, che negli anni ’50 ha scritto ciò che per me è come la Bibbia per i Cristiani.  Quell’ “On the Road” che sento più vicino in ogni mio viaggio non organizzato che intraprendo.  Viaggio in cui puoi trovare il riccone che ti ospita, qualche pazzo ubriacone mangiato vivo da svariate droghe o gli homeless—tra cui vecchi locals only senza cibo, ma armati di tavola, surfboards o skate qualunque essa sia—che ti raccontano la storia della loro vita perchè nella loro solitudine tu sei il più caro amico che possano avere, e anche se per questione di secondi, quelli ti ricordano finchè non crepano.  La loro qcqua è un pessimo whiskey, la loro coperta una sporca camicia a scacchi scozzese ed il loro refugio qualche angolo di State Street.  Oppure puoi incontrare ragazzi che come te amano id disperato vagabondare della pagine di Kerouac, solo un po’ più fatti di ogni cosa forse, ma con ancora la scintilla d’avventura negli occhi.  Arrivano da qualsiasi paese, stanno per strada con banjo e chitarra, con cani e amici occasionali raccolti lungo la via.  Non elemosinano, se vuoi dargli qualche dollaro o un passaggio in truck è scelta tua.  Oggi nel mio ultimo giro mi hanno regalato una rosa fatta con foglie di palma, niente di più semplice ed allo stesso tempo amorevole.  Attingere da ogni essenza, è la chiave.  Crescere e lasciare sempre una traccia sul sentiero.  Sentire veramente lo spirito della vecchia terra che calpesti.  Ed io questo giro, lo spirito del West l’ho sentito.  Flying back home.  See you soon California!

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1 Response to Tre signori–e due signore–da Verona: Parte II

  1. how beautiful. Thank you

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