La torre pendente a Bologna

Torre pendente a Bologna

Ottobre 2023: La Torre Garisenda nel centro di Bologna è in massima allerta per crollo.  Nessuno sa quando potrebbe accadere—tre mesi, un anno, 5 o dieci anni. L’allerta è gialla.  Una allerta rossa significa che il crollo è imminente.

Un comitato scientifico monitora il sito dal 2019.  Sensori forniscono interpretazioni ogni 15 minuti.  Durante l’ultimo mese, il monitoraggio ha rivelato una tendenza inaspettata e accelerata di compressione alla base della torre.

La Torre Garisenda è una delle torri gemelle famose di Bologna. Oggi la torre Garisenda è alta 48 metri (158 piedi) e la vicina torre degli Asinelli è alta quasi il doppio con 97,2 metri (319 piedi). Entrambe furono costruiti nel XII secolo quando Bologna era come una piccola Manhattan, con decine di torri. Ognuna è stata costruita da una famiglia locale che cercava di costruire la propria più alta delle altre.

Il terreno e le fondamenta della torre Garisenda probabilmente iniziarono a cedere subito dopo la sua costruzione, probabilmente a causa di un errore di costruzione. A metà del 1300 la torre venne accorciata per il timore che crollasse. La sua pendenza spaventò perfino Dante Alighieri, che nell’Inferno della Divina Commedia la paragonò alle sembianze di un gigante, Anteo.

La torre Garisenda pende con un angolo di quattro gradi, poco meno dei cinque gradi della Torre pendente di Pisa. La pendenza potrebbe essere stata accelerata da condizioni meteorologiche estreme, comprese le alte temperature della scorsa estate e le inondazioni all’inizio del 2023.  Come tutte le torri e i grattacieli, la Torre Garisenda ha sempre oscillato leggermente. Persino gli esperti del comitato scientifico – geologi, ingegneri, architetti e chimici – non sono d’accordo sulle cause del problema e sulle relative soluzioni, che potrebbero richiedere anni.

Nel frattempo, la zona attorno alle torri è stata transennata per isolarle per ragioni di ricerca e di sicurezza. I turisti non potranno più salire i 498 gradini della Torre degli Asinelli, che anche deve essere monitorata. Il turismo è cresciuto in modo esponenziale in questa vivace città del nord, e la chiusura del centro cittadino sta influenzando il traffico, in un momento in cui la città sta costruendo nuove linee tranviarie. Il sindaco spera di cogliere l’occasione per ridisegnare la mobilità in città e renderla più a misura di pedoni.

Come i portici di Bologna, le Torri Gemelle sono importanti simboli della città. Nel 2021 i portici di Bologna sono diventati patrimonio dell’umanità UNESCO. Costruiti in legno, pietra o mattoni, coprono circa 62 chilometri di strade, piazze e sentieri e della città. Sebbene offrano piacevoli passeggiate al riparo dalla pioggia e dal sole, originariamente non erano state progettate per fornire riparo dagli elementi, ma per offrire spazio alle migliaia di studenti che iniziarono ad arrivare a partire dal XIII secolo senza alloggi universitari. I residenti locali decisero di aggiungere stanze ai loro edifici ampliando il primo piano, non il piano terra.

Il sindaco di Bologna vorrebbe che le due torri venissero inserite nella lista dell’UNESCO, cosa che “ci aiuterebbe in termini di promozione e visibilità”– ha detto – “ma anche in termini di manutenzione e preservazione per il futuro”.

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The Leaning Tower of Bologna

October 2023:  The Garisenda Tower in Bologna’s city center is on “high alert” for collapse.  No one knows when it could happen—three months, a year, 5 or 10 years.  The alert is yellow.  A red alert would imply an imminent problem.

A scientific committee has monitored the site since 2019.  Sensors furnish readings every 15 minutes.  Last month, readings revealed un unexpected and accelerated trend in compression at the tower’s base.

The Garisenda Tower is one of the famous “twin towers” of the city.  Today the tower stands at 158 feet, and the nearby Asinelli Tower is almost twice as tall at 319 feet.  Both were constructed in the 12th century when Bologna was like a mini-Manhattan with dozens of towers.  Each one was constructed by a local family that tried to construct its own tower taller than the preceding one.

The ground and the foundation of Garisenda probably began to sink soon after it was built because of a construction error.  In the middle of the 1300s, the tower was shortened for fear that it would collapse.  Its leaning even scared Dante Alighieri who in “Inferno” of La Divina Commedia compared it to the appearance of a giant, Antaeus.

Garisenda leans at a four-degree angle, a little less than the five degrees of the Leaning Tower of Pisa.  The trend could have been accelerated by extreme weather conditions, including the high temperatures of last summer and the floods at the beginning of 2023.  Like all towers and skyscrapers, Garisenda has always swayed slightly.  Even the experts on the scientific committee – geologists, engineers, architects, and chemists – do not all agree on the causes of the problem nor the solutions, which could take years, if not decades, to complete.

In the meantime, the area around the towers has been cordoned off to isolate them for reasons of both research and safety.  Tourists can no longer climb the 498 steps of Asinelli, which is also being monitored by sensors.  Tourism has grown exponentially in this bustling city of the north.  The closure of the center is affecting traffic, at a time when the city is constructing new tram lines.  The mayor hopes to take this opportunity to redesign mobility around the city, making it more pedestrian-friendly.

Like the porticoes of Bologna, the Twin Towers are important symbols of Bologna.  In 2021, the porticoes became a UNESCO world heritage site.  Constructed in wood, stone, or brick, they cover about 39 miles of streets, piazzas, paths, and walkways in the city.  Although they offer pleasant walks protected from the rain and sun, originally, they weren’t designed to offer shelter from the elements, but to offer more space to the thousands of students that began to arrive at the beginning of the 13th century without university accommodation.  Local residents decided to add extra room to their buildings by extending the first floor and not the ground floor. 

Bologna’s mayor would like the two towers to be included in UNESCO’s world heritage list because “it would help us in terms of promotion and visibility,” he said, “but also in terms of maintenance and preservation for the future.”

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La cabina telefonica

Per quasi cento anni la cabina telefonica è stata un’icona della cultura popolare. Era il luogo di trasformazione di Clark Kent in Superman. Era la sala delle trattative per spie e contro spie come in North by Northwest. E per gli adolescenti americani degli anni ’60 era una sfida vedere quante persone si potevano infilare in una cabina. La cabina telefonica rossa britannica è divenuta poi celebre in tutto il mondo.

Il design della cabina telefonica è cambiato nel tempo: dalla cabina chiusa in vetro alla cabina parzialmente chiusa, che poteva ospitare persone con disabilità. Molte zone passarono in seguito  a telefoni pubblici completamente aperti; la relativa mancanza di privacy e comfort scoraggiava le lunghe chiamate, soprattutto in zone molto affollate come gli aeroporti. Probabilmente il cambiamento più grande è stata la graduale diffusione dei telefoni cellulari, che ha visto la progressiva scomparsa delle cabine telefoniche.  Se nel 1999 negli Stati Uniti c’erano ancora 2 milioni di cabine telefoniche, nel 2018 ne rimanevano solo il 5%.

Per l’Italia è stato un po’ diverso.  Dopo aver abbandonato quasi completamente la cabina telefonica, il Gruppo Tim, azienda italiana di telecomunicazioni, insieme al suo partner Urban Vision, oggi le ha ridato nuova vita. Le nuove postazioni digitali, a partire dal 2024,  saranno multifunzionali, offriranno: informazioni sull’intrattenimento, possibilità di ricarica per smartphone, acquisto di biglietti, pagamenti online, chiamate gratuite verso numeri fissi e mobili nazionali. I Comuni potranno supportare le proprie offerte culturali, turistiche e istituzionali con informazioni su cinema, teatri, musei, concerti, ed eventi sportivi.  Si potranno scegliere ristoranti, prenotare taxi, consultare le previsioni del tempo, gli orari dei trasporti, ricevere aggiornamenti su traffico e così via. Le nuove stazioni digitali saranno dotate anche di sensori che consentiranno a persone con disabilità motorie, visive o con barriere linguistiche di accedere a informazioni e servizi. Un obiettivo importante della nuova stazione digitale è combattere la violenza contro le donne. Attraverso un pulsante “Women+” sarà possibile accedere in tempo reale ad un operatore per segnalare e richiedere assistenza per le donne che si sentono minacciate o hanno subito violenza. Ci sarà anche la videosorveglianza. L’iniziativa rientra nel più ampio progetto “Equality Can’t Wait” del Gruppo Tim per affrontare il divario di genere. Le nuove cabine verranno installate inizialmente a Milano (circa 450) per poi arrivare gradualmente in altre 13 città italiane, per un totale di circa 2.500 cabine, a fronte delle 15 mila vecchie cabine attualmente in fase di dismissione. La prima cabina telefonica stradale in Italia venne installata in Piazza San Babila a Milano il 10 febbraio 1952. La struttura in metallo e vetro è una caratteristica rimasta pressoché invariata nei decenni successivi. In precedenza, i telefoni pubblici erano installati quasi esclusivamente nei Punti Telefonici Pubblici (PTP), oppure erano ospitati in posti commerciali come bar, edicole e ristoranti. La prima nuova postazione digitale del 2024 verrà installata proprio in Piazza San Babila, in ricordo della prima cabina telefonica stradale.

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