Il cioccolatiere della corsa all’oro

La terza più antica azienda americana di cioccolato, La Ghirardelli Chocolate Company con sede a San Francisco, in California, è stata fondata e dedicata al cioccolatiere italiano Domenico Ghirardelli. Nacque nel 1817 a Rapallo, sulla Riviera italiana, in Liguria. Suo padre era un commerciante di spezie di Genova, e nella sua adolescenza, Domenico fu un apprendista presso un noto cioccolatiere di Genova. All’età di 20 anni, si trasferì prima in Uruguay e poi a Lima, in Perù, dove creò una pasticceria e iniziò ad usare il nome Domingo, l’equivalente spagnolo del suo nome italiano.

Circa 10 anni dopo, il suo vicino di casa di Lima portò circa 275 chili di cioccolato di Domenico a San Francisco e convinse Domenico a trasferirsi a San Francisco alla ricerca della corsa all’oro. Ghirardelli aprì il suo primo negozio in un campo minerario per vendere dolci e dolcetti ai minatori. Trascorse del tempo nei campi d’oro prima di decidere di aprire un grande magazzino a Hornitos, in California, dove perfezionò le sue ricette di cioccolato tra il 1856 e il 1859. Sebbene Hornitos sia oggi una città fantasma, durante la corsa all’oro aveva acquisì una notevole notorietà. I resti del negozio di Domenico sono ancora visibili oggi a Hornitos.

Nel frattempo, Ghirardelli aprì dei negozi a San Francisco, alcuni dei quali non sopravvissero. Nel 1952 fondò e incorporò la Ghirardelli Chocolate Company in quella che sarebbe diventata la nota Piazza Ghirardelli nell’area marina della città. Nel 1965 Piazza Ghirardelli fu dichiarata un punto di riferimento ufficiale della città. Qualche anno dopo, un operaio della fabbrica scoprì che appendendo un sacchetto di semi di cacao macinati in una stanza calda, il burro di cacao poteva fuoriuscire, lasciando un residuo che poteva essere trasformato in cioccolato macinato. Questa tecnica, nota come processo Broma, è ora il metodo più comune utilizzato per la produzione di cioccolato.

L’azienda di Domenico ebbe molto successo. Nel 1866, importava circa 450 chili di semi di cacao all’anno. L’azienda non vendeva solo cioccolato, ma anche caffè e spezie in Cina, in Giappone, in Messico e naturalmente negli Stati Uniti. Nel 1885 l’azienda importava ogni anno 204.000 chili di semi di cacao. Nel 1892 Domenico si ritirò lasciando la dita nelle mani dei suoi tre figli. Morì due anni dopo a Rapallo, in Italia.

Nel ventesimo secolo, la Ghirardelli Chocolate Company non solo ampliava la sua linea di prodotti, ma è stata anche acquistata e venduta numerose volte. Uno dei loro prodotti preferiti sono le gelaterie, con la loro famosa crema calda al cioccolato fondente. Oggi è una consociata, interamente controllata dal pasticcere svizzero Lindt & Sprüngli. Secondo il sito web, la Ghirardelli è una delle poche aziende di cioccolato negli Stati Uniti che controlla ogni aspetto del proprio processo di produzione del cioccolato, rimandando indietro fino al 40% dei semi di cacao spediti al fine di selezionare semi di altissima qualità. L’azienda arrostisce internamente i semi di cacao, rimuovendo il guscio esterno del seme e arrostendo l’interno del seme. Il cioccolato viene quindi macinato e raffinato.

Domenico Ghirardelli appartiene al pantheon degli italo-americani che hanno creato attività durature negli Stati Uniti. Un altro San Francescano, Amadeo Giannini (1870-1949) aprì la Banca d’Italia nel 1904 per servire una popolazione immigrata in continua crescita, rivoluzionando così il settore bancario, poiché a quei tempi, le banche avevano servivano solo i ricchi; oggi quella banca è Bank of America. (Vedi Amadeo Giannini: Il banchiere del popolo, il 25 giugno 2015).

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1 Response to Il cioccolatiere della corsa all’oro

  1. Jean Perloff says:

    Mi piace la cioccolata, ma soltanto il tipo scuro. Durante il pandemico ne ho mangiato troppo. Anche mi piace Rapallo. Molti anni fa io e Larry abbiamo camminato da Rapallo a Santa Margherita Ligure dopo aver fatto un po di trekking da Portofino attraverso la montagna a San Fruttuoso dove che siamo andati in traghetto a Rapallo. E una parte d’Italia che e bellissima! Jean

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