L’anima rurale d’Italia: Parte I

Come abbiamo viaggiato in molte città collinari in Umbria l’anno scorso, siamo rimasti colpiti, naturalmente, dalla bellezza dell’architettura e il carattere di queste città di pietra.  Siamo rimasti colpiti dalle viste stupende nel cuore verde d’Italia.  Ma mentre giravamo, c’era anche una sensazione inquietante—raramente vedevamo qualcuno in giro, e vedevamo molti insegni “Vendesi” sugli edifici.

Per tutte le antiche città collinari come San Gimignano e Montepulciano in Toscana che attirano turisti e prosperano, non sono la tipica cittadina in Italia oggi. L’Italia è la patria di più di 5.600 città con meno di 5.000 abitanti.  Circa la metà di queste città si trova ad affrontare una crisi della popolazione. Alcune sono semi-abbandonate ed altri sono città fantasma virtuali.  Nei prossimi 25 anni, mentre i giovani continuano ad emigrare e gli anziani iniziano a scomparire, molte resteranno quasi completamente deserte.

L’esodo iniziò nel tardo diciannovesimo secolo quando la povertà spinse molti, in particolare nel sud, ad emigrare verso altri paesi. Dopo la seconda guerra mondiale, il declino economico delle comunità rurali italiane portò gli abitanti ad emigrare verso le maggiori città dove i posti di lavoro erano più abbondanti. Una confluenza di fattori—povertà, urbanizzazione, emigrazione di massa e disastri naturali come i terremoti—devastò molte città che avevano prosperato per secoli.

Questi luoghi rurali sono indissolubilmente legati alla campagna circostante, poiché i loro abitanti lavoravano come contadini e mercanti, artigiani e pastori. Quando queste città muoiono, anche le tradizioni e le abilità uniche associate a ciascun luogo.  Questo fenomeno non è unico in Italia.  Le piccole città di tutto il mondo sviluppato, compresi negli Stati Uniti, vengono lasciate indietro mentre le tecnologie e le economie cambiano, rendendo obsolete le industrie e il know-how artigianale.  Ciò che è unico in Italia è il carattere architettonico squisito delle sue città collinari, così come la qualità della maestria e delle tradizioni che sono nate e perfezionate lì.

Le statistiche dipingono un quadro desolante.  Mentre il 30% della popolazione mondiale risiedeva in aree urbane nel 1950, la percentuale è cresciuta al 54% nel 2014.  Si prevede che aumenti fino al 66% entro il 2050.  In Italia cosa accadrà alle fortezze medievali, alle chiese affrescate, e alle piazze affascinanti delle città collinari?

La prossima volta vi dirò cosa fanno alcuni creativi in ​​Italia per cercare di salvare queste città.

 

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