Recentemente, i giornali italiani hanno spesso riferito al comportamento cafone dei turisti nel Bel Paese—quelli che provano ad entrare in chiesa indossando solo i bikini, quelli che deturpano i preziosi monumenti storici, e quelli che urinano nelle fontane famose. Loro sono turisti che provengono da molti paesi (tra cui l’Italia) e non sono solo “brutti” americani.
Le guide turistiche, inoltre, hanno accumulato alcune domande e commenti sorprendenti da parte dei turisti. Ecco degli esempi da Roma:
- “Mosè ha posato per Michelangelo?”
- “Gesù ha posato per la “Pietà?”
- Dentro la Cappella Sistina: “Ma perché siamo qui?”
- Dentro San Pietro: “Dove l’ultima cena?”
- “Michelangelo ha assistito all’Ultimo Giudizio?”
- Al Foro Romano: “È solo un mazzo di pietre, perché non costruire un grattacielo
moderno?”
- Al Colosseo: “Questo sarà fantastico quando verrà completato!”
- Uno studente: “Il mio professore mi ha detto di leggere Dan Brown prima di arrivare a Roma.”
È facile capire perché le guide turistiche siano un po’ stufe. Molti sono archeologi e storici dell’arte che sono appassionati della città e del lavoro. Quando accompagnano i gruppi di stranieri a visitare i monumenti simbolo della Capitale, cercano di insegnare la storia dei capolavori. Loro vogliono che i turisti scoprano la Roma imperiale e che vedano la grande bellezza dell’arte rinascimentale e barocca. Ma le domande che ricevono li demotivano a continuare.
Speriamo che queste domande provengano da giovani turisti nella loro prima visita a Roma. Speriamo che sia solo la loro prima tappa sul “The Grand Tour”. Abbiamo fede che forse le lunghe file sotto il sole fuori dei musei, monumenti, e chiese abbiano causato a queste persone un leggero giramento di testa. Speriamo che il fatto che abbiano assunto una guida significhi che vogliono imparare di più. Speriamo che questi turisti siano “una goccia nel mare” delle masse che vengono ogni anno in Italia.