L’Italia è il posto in cui essere

Il Bloomberg Global Health Index ha classificato l’Italia numero uno su 163 paesi per una vita lunga e sana.  Ogni paese nell’indice è considerato in base a diverse variabili: aspettativa di vita, cause di morte, rischi per la salute come pressione alta, consumo di tabacco, disponibilità di acqua pulita, e rischio di malnutrizione.

I primi 10 paesi sono: l’Italia, l’Islanda, la Svizzera, Singapore, l’Australia, la Spagna, il Giappone, la Svezia, Israele, e il Lussemburgo.  Gli Stati Uniti sono al 34esimo posto, a causa dell’epidemia di sovrappeso e obesità.  Gli italiani stanno meglio degli americani (#34), canadesi (#17), e britannici (#23), più colpiti da ipertensione, colesterolo, e disturbi mentali.

L’Italia è il numero uno nonostante l’economia traballante e stagnante.  Quasi il 40% dei giovani è senza lavoro, e il paese è schiacciato da un debito pubblico fra i più alti al mondo.  Ma la famiglia è forte e forse anche i servizi soci contribuiscono a ridurre la fame e il numero dei senzatetto.

Tra i punti di forza dell’Italia nello studio Bloomberg, non a sorpresa, troviamo la dieta, che è ricca di verdure e condita con olio extravergine di oliva.  Inoltre, molti dei primi 10 paesi hanno pure una dieta ricca di pesce.  Lo studio Bloomberg cita anche l’elevato numero di medici in Italia come punto di forza.  Ma questa questione è più complicata.  Un altro studio nel 2016 ha analizzato il numero complessivo di persone che nel mondo si occupano di assistenza e di cure mediche.  In Italia si contano 3,9 dottori ogni 1.000 abitanti dopo la Grecia (6,29), Austria (4,9), Germania (4,05) e Svizzera (4,04).  Infatti, c’è una polemica relativa all’oggettiva carenza del personale, all’interno degli ospedali italiani.  Questo è causato dal mancato ricambio generazionale del personale medico dopo l’entrata del numero chiuso alla Facoltà di medicina nel 1999.

Secondo lo studio Bloomberg, un bimbo nato in Italia ha un’aspettativa di vita di almeno 80 anni, rispetto ai 52 della Sierra Leone, all’ultimo posto.  Ma alcuni dati non sono d’accordo.  Per esempio, un rapporto in Italia un anno fa mostra un calo della speranza di vita: 80,1 anni per gli uomini, 84,7 per le donne mentre i numeri erano 80,3 anni per gli uomini e 85 per le donne nel 2014.  Forse il motivo è che c’è meno impegno per la prevenzione.  Solo il 4,2% della spesa sanitaria va infatti in prevenzione.  Per fortuna, gli italiani fumano meno oggi (ma il 25% più degli americani), ma nel 2014 un terzo della popolazione adulta era sovrappeso (36,2%) e poco più di una persona su 10 era obesa (10,2%)…nonostante le dieta mediterranea.

Ogni paese ha i suoi problemi.

 

 

 

 

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