Il Baseball: Un Gioco Universale

Il classico di baseball mondiale si gioca ogni quattro anni in primavera, prima dell’inizio della stagione regolare del Major League Baseball.  È un omaggio alla crescita del gioco in tutto il mondo.  Quest’anno ci sono 16 squadre che rappresentano questi paesi: la Corea del Sud, la Cina Taipei, l’Olanda, l’Israele, la Giappone, l’Australia, la Cina, la Cuba, gli Stati Uniti, il Canada, la Colombia, la Repubblica Dominicana, il Messico, l’Italia, il Porto Rico, e il Venezuela.

L’Italia ha sconfitto il Messico, ma pochi giorni fa in marzo, il Venezuela ha sconfitto l’Italia.  Però il presidente venezuelano, Nicolas Maduro, ha criticato gli azzurri: “Ma sono italiani questi giocatori?  A me sembrava che avessimo battuto gli Stati Uniti, perché nessuno di loro vive in Italia o è nato in Italia.  Sono giocatori americani con cognomi italiani, che organizzano questa mascherata e la chiamano la squadra italiana.  È un inganno, una truffa.”

Le critiche di Maduro hanno un senso.  La lista italiana al World Baseball Classic 2017 è composta da 32 atleti, e gli italiani veri sono solo un quarto dell’elenco.  Per il resto la maggior parte sono statunitensi veri e propri.  Ma, per esempio, la squadra israeliana ha solo un giocatore che è nato in quel paese.

C’è una lunga tradizione degli italo-americani del baseball dai tempi di Joe DiMaggio e Yogi Berra, e più recente, Joe Torre, Tony LaRussa, e adesso Anthony Rizzo, che è chiamato lo stallone italiano dai giocatori della sua squadra, la Chicago Cubs, il campione mondiale del 2016.  Ma nel corso degli anni, molti giocatori sono venuti dai paesi di lingua spagnola, come la Repubblica Dominicana.  E ora il Venezuela ha molti giocatori fortissimi in Major League Baseball, come Félix Hernández, José Altuve, e Martín Prado.  Infatti, 30 su 36 giocatori nella squadra venezuelana giocano nelle squadre di Major League Baseball.

Agli italiani non piace il baseball.  Ovvero, non lo capiscono molto e preferiscono, ovviamente, il calcio.  Ma, il baseball è molto importante per gli italo-americani.  Nel film “Brooklyn” (2015), la protagonista, Eilis, un’immigrata irlandese, dice al suo capo sul posto di lavoro, Signorina Fortini, che ha incontrato un ragazzo: “È un tizio italiano.”  Il boss si preoccupa che ad Eilis non si spezzi il cuore e le dice, “Si parla di baseball tutto il tempo…o di sua madre?”  Quando Eilis dice “No,” la Signorina Fortini dice, “Poi tenerlo.  Non c’è un altro uomo [italo-americano] come lui a New York.”

 

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