Sfratti italiani

Riporto due molto diverse storie sugli sfratti italiani nel corso del 2023.   Nella prima, una donna di settantacinque anni di Pavia, città a sud di Milano, ha fatto causa ai suoi due figli, di 40 e 42 anni, sfrattandoli da sua casa, chiamandoli “parassiti” e “bamboccioni”.  La donna ha affermato che vivevano nella casa famigliare senza contributi economici o aiutare intorno casa.  Benché entrambi gli uomini lavorassero, solo la pensione della madre veniva spesa interamente per il cibo e il mantenimento della casa.

I figli hanno assunto un avvocato per contrastare lo sfratto, sostenendo che i genitori sono tenuti per legge a prendersi cura dei propri figli per tutto il tempo necessario.  Il giudice ha riconosciuto tale legge, ma ha stabilito che non era più giustificabile, in quanto gli imputati hanno più di 40 anni; quindi, aspettarsi che i genitori continuassero il loro mantenimento non era più ragionevole.

Il fenomeno “mammoni” è ben noto in Italia.  E il sistema legale ha affrontato casi in cui gli uomini adulti erano troppo dipendenti dalle madri.  Nel 2020, la Corte Suprema in Italia si è pronunciata contro un uomo di 35 anni, che lavorava come insegnante di musica part-time, aspettandosi comunque il sostegno finanziario dai genitori.  Secondo i data Eurostat 2022, i figli italiani lasciano la casa dei genitori all’età media di 30 anni, mentre in Finlandia, Svezia e Danimarca i figli iniziano a vivere in modo indipendente all’età media di 21 anni. In media i giovani europei lasciano la casa dei genitori a 26,4 anni.  I giovani in Croazia (33,4 anni), Slovacchia (30,8), Grecia (30,7), Bulgaria e Spagna (entrambi 30,3) e Malta (30,1) lasciano più tardi di quelli italiani.

La seconda storia–riportata molte volte dai giornali americani–tratta di una principessa che è stata sfrattata dalla casa a Roma, in cui aveva vissuto per 20 anni.  In aprile Principessa Rita Carpenter Jenrette Boncompagni Ludovisi è stato portata via dalla villa dai carabinieri.  La donna era prima entrata con un taxi e con quattro cani bichon frisé mentre cercava di cambiare le serrature della villa.

La Casino dell’Aurora non è una casa ordinaria.  Situata vicino alla lussuosa Via Veneto, la villa è stata sin dall’inizio proprietà della famiglia Ludovisi per 600 anni fa. Illustre componente della famiglia fu anche Papa Gregorio XII, che istituì il calendario gregoriano.  La villa è piena di preziosi capolavori d’arte.  Il gioiello della corona è un dipinto di Caravaggio sul soffitto, che raffigura gli dèi romani: Giove, Nettuno e Plutone.  È l’unico dipinto su soffitto conosciuto di questo artista rinascimentale.

Nata in Texas, Rita Carpenter era una modella e attrice. Uno dei suoi film è Zombie Island Massacre. Sposò John Jenrette, un membro del Congresso degli Stati Uniti, che fu condannato e incarcerato per concussione e corruzione nell’operazione dell’FBI Abscam alla fine degli anni ’70. La coppia divorziò nel 1981, lo stesso anno in cui lei rilasciò un’intervista alla rivista Playboy, in cui descriveva dettagliatamente il sesso con Jenrette sui gradini del Campidoglio degli Stati Uniti.  Lo stesso anno pubblicò un libro di memorie non così acclamato “I miei segreti del Campidoglio.”

Rita ha sposato il Principe Nicolò Boncompagni Ludovisi nel 2009.  È morto nel 2018 ed è seguita una disputa sull’eredità con i figli del principe avuti da un precedente matrimonio.  La proprietà della villa è al cuore della feroce battaglia. Rita sostiene che si è presa cura con amore della villa e che lei e suo marito ha fatto sacrifici finanziari per mantenere la dimora, persino offrendo escursioni guidate, per sostenerne il mantenimento.  Lei sostiene che lui le ha lasciato la casa in testamento.

Il principe Bante Boncompagni Ludovisi, figliastro di Rita, racconta una storia completamente diversa. Afferma che la sua matrigna ha manipolato il suo defunto padre dopo che questi aveva promesso la tenuta a Bante e ai suoi fratelli. Inoltre, sostiene che la coppia ha trascurato la casa per anni, lasciandola cadere in un pericoloso degrado. I tribunali italiani hanno stabilito che la villa deve essere venduta per risolvere la controversia sull’eredità. Ma diverse aste con successive riduzioni di prezzo non hanno prodotto un solo acquirente. 

Senza dubbio i litigi e i casi giudiziari continueranno. Anche se l’incertezza circonda la fine di questa storia, una cosa è certa. La principessa Rita ha intenzione di scrivere un altro libro.

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1 Response to Sfratti italiani

  1. jeansdoppleganger's avatar jeansdoppleganger says:

    Sono molto felice di n

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