La città dalle porte dipinte

La costa italiana, che va dal confine franco-italiano alla Toscana, si estende per circa 350 km (215 miglia). Costituita dal litorale ligure, attraversa tutte e quattro le province liguri e i loro capoluoghi, da Imperia a Savona, da Genova a La Spezia. I turisti si sono riversati a lungo sulle bellissime spiagge da Sanremo alle Cinque Terre, ma pochi si sono avventurati nell’entroterra… fino ad ora. Nell’entroterra di Imperia, a soli 15 km dal mare, si trova un piccolo comune di circa 40 abitanti all’interno della frazione di Prelà.

Il borgo si chiama Valloria. È arroccato su una collina e circondato da ulivi. Il suo nome deriva dal latino Vallis Aurea, che significa valle d’oro, per via della produzione del pregiato olio di oliva,fra l’altro maggiormente prodotto in passato rispetto ad oggi. Il borgo medievale è rimasto immutato per secoli, con muri in pietra sorreggere i terrazzamenti coltivati, case in pietra, architravi in ​​legno e stretti vicoli, i cosiddetti carrugi  liguri.

Come tanti bei borghi italiani, Valloria negli anni ha visto i suoi giovani partire per grandi città come Milano. Poi nel 1994 alcuni residenti hanno avuto un’idea, anzi due: un progetto artistico e una festa. Hanno invitato artisti per dipingere le porte della città, tutto nella più completa libertà artistica per creare le proprie opere. I primi artisti erano quasi tutti milanesi (da dove proveniva uno dei fondatori della città). Quindici porte furono dipinte durante il primo anno. Ora, 25 anni dopo, più di 150 in totale, dal magazzino alla stalla, fino alle porte di casa, sono state progettate e dipinte da artisti provenienti da tutta Italia, dalla Polonia, dalla Spagna, dal Giappone, dalla Cina e dai altri paesi. Le porte ritraggono paesaggi, pescatori, poeti, fiori, bambini, musicisti e altro ancora. Il risultato? Una galleria d’arte all’aperto con uno stile unico ad ogni porta e un messaggio di ospitalità colorata. Il piccolo borgo è divenuto una meta ambita da artisti e turisti di tutto il mondo. Non esiste una mappa per le porte dipinte … la gente gira per i carrugi e le scopre da sola.

La festa? Il primo anno sono stati allestiti lunghi tavoli sotto gli ulivi e le persone delle zone limitrofe andavano a mangiare, a bere e a ballare. È stato un tale successo che la città ripete questa festa ogni anno, in luglio e in agosto. Le famiglie di Valloria preparano piatti della tradizione ligure: ravioli di erbette, fritto misto di pesce, torta di riso, corzetti con funghi e noci, e le famose trenette o trofie al pesto. Durante il 2020 la festa non ha potuto avere luogo; ma un ristorante locale ha offerto un’alternativa: uno speciale aperitivo ogni lunedì, da giugno a ottobre, per stimolare l’afflusso di visitatori dalle zone costiere.

Valloria offre anche altre opzioni per i turisti. L’oratorio di Santa Croce, edificato nel 1587, ospita il Museo delle Cose Dimenticate, dove si possono trovare oggetti non più in uso, per lo più egati alla vita contadina, come gli attrezzi utilizzati per la coltivazione dell’olivo e per la produzione dell’olio, aratri, strumenti musicali, lucerne e strumenti per arrostire il caffè o macinare il grano. Si possono fare passeggiate nel centro storico fra le sue tre antiche fontane o passeggiate sui pendii fra gli olivi, oppure escursioni per ammirare panorami spettacolari, dalla valle al mare. In una giornata limpida, si può persino scorgere la Corsica.

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1 Response to La città dalle porte dipinte

  1. Me la segno nella lista della Liguria da scoprire. Grazie 🙂

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