Il film Mediterraneo (1991) diretto da Gabriele Salvatores racconta la storia di un piccolo gruppo di soldati italiani inviati in una piccola isola greca nel 1941 con il compito di stabilirvi un presidio. Il tenente Raffaele Montini racconta le scene iniziali in cui introduce il “plotone di disadattati come me”: ci sono un mulattiere, due fratelli montanari, un sergente e un disertore, tra le altre persone eccentriche. È passato un anno dall’adesione dell’Italia alla Germania contro gli Alleati, e il tenente dice che la nostra missione è “osservare e riferire”, la nostra importanza strategica … zero.
L’isola, chiamata Megisti nel film, è stata girata sull’isola greca di Castelrosso (Kastellorizo in greco). Si trova nel Mar di Levante nel Mediterraneo orientale, non lontano da Rodi e soli 2 chilometri dalla Turchia. Quando arrivano i soldati italiani, l’isola sembra deserta. La prima notte vedono bombardamenti all’orizzonte e tramite intercettazioni radio, scoprono che la nave che avrebbe dovuto raccoglierli è stata distrutta. A poco a poco, i locali greci ricompaiono nel villaggio. Dicono di essersi nascosti perché i tedeschi avevano preso tutti i loro uomini, ma visto che gli italiani erano assolutamente innocui, hanno deciso di tornare alla loro vita normale.
I soldati italiani sono assorbiti dalle vite degli isolani greci e le giornate sono idilliache, piene di amicizia e amore. Il prete ortodosso locale chiede al tenente, che è un pittore dilettante, di restaurare i murales nella chiesa. I fratelli degli uomini di montagna fanno amicizia con un’adorabile pastora, che a sua volta li ama allo stesso modo. Il sergente, l’unico con uno spirito di guerra, impara i balli popolari. E il soldato più timido si innamora della prostituta dell’isola, Vasilissa (che significa “regina” in greco). Si sposano … lei in un elegante abito da sposa greco … e alla fine aprono un ristorante insieme. In effetti, ci sono molti elementi culturali italiani e greci nel film, come il caffè e il calcio, che rafforzano il tema di “una faccia, una razza”.
Tre anni dopo, un aereo da ricognizione effettua un atterraggio di emergenza sull’isola. Il pilota racconta loro cosa è successo in Italia, dalla caduta del fascismo alla liberazione alleata del Paese. La fine del film racconta il ritrovo di alcuni di questi soldati sull’isola greca molti anni dopo.
Questo film ha vinto molti premi, tra cui un Oscar per il miglior film straniero nel 1992. Tuttavia, molti critici cinematografici all’epoca hanno trovato il film “superficiale” e senza “alcun valore redentore”. Questi critici non hanno vissuto di certo una pandemia, altrimenti avrebbero desiderato fortemente un senso di normalità, di bellezza e di pace. Né potevano prevedere che la gente avrebbe voluto viaggiare … anche solo per due ore … verso un’isola greca assolutamente idilliaca.
Brava cara! Vorrei vedere Mediterraneo di nuovo dopo aver letto il tuo bolettino!
Alla prossima settimana
Kathi
Kathi Scarminach
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On Thu, Feb 18, 2021 at 6:21 AM L’Olivo Santa Barbara wrote:
> babbityjean posted: ” Il film Mediterraneo (1991) diretto da Gabriele > Salvatores racconta la storia di un piccolo gruppo di soldati italiani > inviati in una piccola isola greca nel 1941 con il compito di stabilirvi un > presidio. Il tenente Raffaele Montini racconta le scene” >