Che sciocchezza (it’s baloney)!

Virginio Merola, il sindaco della città italiana di Bologna, preferisce chiamarla “la notizia falsa”.  È irritato dal fatto che i turisti che vengono nella sua città chiedono gli spaghetti alla bolognese (o “spag bol”) nei ristoranti locali. Afferma che non esistono.  E sta lanciando una campagna di sensibilizzazione per insegnare alla gente la verità.

“Cari cittadini, sto collezionando foto di spaghetti alla bolognese in giro per il mondo, a proposito di fake news”, Merola ha scritto su Twitter, postando la foto di una lavagnetta di un locale di Londra dove si servono gli spaghetti al ragù come “specialità della casa” a 6.95 sterline.  “Questa è da Londra.  Se potete, inviatemi le vostre”.  Merola raccoglie tutte le foto per esibirle alla FICO Eataly World, che è il parco del cibo più grande al mondo che ha aperto nel novembre 2018 a Bologna.

Gli spaghetti alla Bolognese – o “spag bol” – non esistono in Italia, eppure sono famosi in tutto il mondo.  Merola è felice che attirano l’attenzione sulla sua città, ma preferisce che Bologna sia conosciuta per la qualità di cibo che è parte della tradizione culinaria, come tagliatelle, i tortellini e le lasagne.  Ciò che si trova a Bologna è “il ragù”, un sugo fatto con carne con cui si condiscono spesso le tagliatelle, una pasta all’uovo lunga, larga e porosa adatta per assorbire questo sugo.

Orgogliosa della sua forte cultura alimentare, Bologna ospita anche la mortadella, una grande salsiccia affettata come un salume. È prodotta con carne finemente macinata e piccoli cubetti di grasso di maiale, aromatizzato con spezie come pepe nero intero o macinato, bacche di mirto e/o pistacchi.  È la cugina della “bologna”, le fette di maiale incredibilmente rose e perfettamente rotonde, che negli Stati Uniti venivno schiaffeggiate tra fette di pane bianco e servite nei cestini da pranzo dei bambini delle scuole molti anni fa.  Nell’Isola di Terranova, c’è un cibo popolare per la colazione chiamato “Newfie Steak”. In Gran Bretagna, si parla di “polonia”, che può essere derivata dalla Polonia o dalla città italiana famosa per le sue salsicce.

In America, la “bologna” è spesso pronunciata e scritta come “baloney”, che è anche un termine gergale comune.  L’espressione decollò negli anni ’30 grazie ad Alfred E. Smith, governatore dello stato di New York, che usava spesso il termine “baloney” in riferimento alla burocrazia di Washington DC.  Dire che “una persona è piena di baloney” significa che è piena di falsità, assurdità e idiozia.

Allora, perché gli americani pronunciano il nome della carne “baloney” e non “bologna”?  Una teoria linguistica sostiene che le parole italiane che finiscono in “-ia” come Italia, Sicilia e Lombardia in inglese prendono “-y” diventando Italy, Sicily e Lombardy. Ma è “bologna” e non “bolognia”. Altri credono che potrebbe derivare dalla propensione degli italiani ad accorciare parole come il prosciutto al “prosciut” o alterazioni che si vedono spesso nei dialetti italiani.

In sintesi, cosa è la “baloney”?  Ci sono almeno 3 risposte: “spag bol”, burocrazia governativa e maiale rosa spalmato di senape.  Anche pieno delle schiochezze.

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