Inferi

getty museumAncora una volta, il J. Paul Getty Museum a Malibu, in California, ha restituito un’opera d’arte all’Italia.  Nel gennaio 2016, la “Testa di Ade” si è imbarcata in un aereo per il suo ritorno a casa in Sicilia.

La storia inizia più di 2.000 anni fa.  Nell’epoca ellenistica, gli artisti dell’Italia meridionale, dove il marmo di qualità alta doveva essere importato, spesso utilizzavano la terracotta per opere di grandi dimensioni.  Questa testa di terracotta, probabilmente rotta fuori da una statua più grande, per secoli aveva risieduto a Morgantina nella Sicilia centrale.  Oggi, questa testa con capelli mattoni rossi e con la la testa di adebarba blu è considerata rara e preziosa.  Perchè tracce di colore della barba restano, il personaggio della testa ha meritato il soprannome di “Barbablù”.
Poi negli anni ’70, tombaroli con un gusto per i capolavori, l’hanno rubata dal Santuario di Demetra e Persefone, che si trova all’interno del Parco Archeologico di Morgantina.  Comincia così la strada per il Getty, un museo giovane, ambizioso e molto ricco.  La testa di terracotta probabilmente ha passato attraverso diverse mani.  Quello che sappiamo è che nel 1985 il Getty l’ha acquistata per $530,000 da Maurice Tempelsman, un collezionista da New York, che l’aveva acquistata da Robin Symes, un rivenditore da Londra.

morgantinaAvanti nel tempo… entrano in scena 2 archeologi provenienti dalla Sicilia.  Lucia Ferruzza aveva trascorso 20 anni al servizio dei Beni Culturali della Regione Siciliana,  e Serena  Raffiotta è nata e è cresciuta a due passi da Morgantina e aveva fatto la sua tesi di laurea presso l’Università di Catania.   Suo padre per 20 anni è stato impegnato nella lotta contro tombaroli come Procuratore della Provincia di Enna.  Serena dice che è stata allevata a pane e ceramiche.

I due archeologi si sono incontrati a un convegno.  Lucia stava sfogliando attraverso la tesi di Serena quando si fermò in una pagina che l’aveva interessata : “uno straordinario ricciolo blu che era stato scoperto nel santuario di periferia di San Francisco Bisconti Morgantina ” .  Lucia ha subito pensato che ci potrebbe essere una connessione a un manufatto che aveva visto quando studiava presso il Getty nel 1987 con una borsa di studio.   Commissionata dal museo di fare ricerche sulla ceramica, Lucia è tornata al Getty nel 2000.  Ha scoperto che la testa misteriosa era stata correttamente etichettata al Getty come proveniente dal sud Italia, ma la sua etichetta nel caso ha detto, “probabilmente Zeus”.  Come dice Lucia, “il ricciolo blu in Sicilia divenne la nosta scarpetta di Cenerentola”.  Inizia così la strada lunga verso la restituzione.

Si pensava che la testa fosse quella di Zeus, il re degli dei, perché era chiamato “Barbato

Ade e Persefone

Ade e Persefone

blu” nei poemi omerici.  Ma ora si ritiene di rappresentare il suo fratello, Ade, dio greco degli inferi, sulla base di altri reperti provenienti dall’antica città di Morgantina dove era centrato la religione sul culto di Demetra e di sua figlia Persefone.  Secondo il mito greco, Ade aveva rapito Persefone al Lago di Pergusa, non lontano da Morgantina, e le aveva chiesto di tornare nel mondo sotterraneo diversi mesi ogni anno.  Questa era la spiegazione degli antichi per l’inverno e il mutare delle stagioni.

Morgantina è lo stesso sito archeologico in Sicilia che era statosaccheggiato dove anche l’ex statua  del Getty di Afrodite era stata saccheggiata circo allo stesso tempo come la testa di Ade.  Il Getty ha acquistao la statua di Afrodite da Symes nel 1988 per $18 million.  Dope il ritorno in Sicilia, gli esperti ritengono che la statua rappresenta la dea Persefone or la madre Demetra.

Nel corso di una cerimonia solenne alla fine del mese di gennaio quest’anno, Antonio testa2Verde, il Console Generale d’Italia a Los Angeles, ha detto con orgoglio, “Dobbiamo soprattuto all’impegno e alla competenza degli archeologi italiani….Da un ricciolo di ceramica blu ritrovato tra i resti degli scavi fraudolenti…si è potuta accertare la provenienza della testa dello stesso caratteristico colore custodita al Getty”.  La testa ora risiede presso il Museo Archeologico di Aidone (Enna).

La testa è l’ultimo manufatto che il Getty ha restituito all’Italia in seguito all’accordo del museo nel 2007 con il Ministero della cultura del paese.  L’accordo è stato raggiunto dopo una lunga battaglia legale che ha coinvolto l’ex curatrice del Getty Marion True.

 

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