La fontana di Trevi, progettata dall’architetto Nicola Salvi, è la più grande fontana barocca a Roma e una delle più famose nel mondo. Recentemente ha subito una ristrutturazione, che è stata sponsorizzata dalla casa di moda Fendi.
La fontana, in un certo senso, risale ai tempi romani. Segna il punto terminale di un acquedotto che riforniva l’acqua agli antichi romani. Secondo la leggenda, nel 19 a.C. i soldati romani assetati furono guidati da una giovane ragazza a una fonte d’acqua pura circa a 13 chilometri dalla città. Questa scena è raffigurata sulla facciata decorativa dell’attuale fontana oggi.
Nel 1629 Papa Urbano VIII, trovando la fontana esistente insufficientemente drammatica, chiese Gian Lorenzo Bernini di delineare possibili lavori di rinnovi. Ma il progetto fu abbandonato quando il papa morì. Tuttavia, ci sono molti aspetti di Bernini nella fontana che esiste oggi.
Poi, nel 1730 Papa Clemente XII, organizzò un concorso per riprogettare la fontana. Concorsi erano diventati di gran moda nell’epoca barocca per progettare edifici, fontane, e anche la Piazza di Spagna. Nicola Salvi inizialmente perse la gara ad Alessandro Galilei. Ma a causa della protesta a Roma per il fatto che un fiorentino vinse, Salvi ricevè comunque la commissione. Salvi morì con il suo lavoro metà finito. La fontana fu completa nel 1762, quando la statua di Oceanus (dio di tutta l’acqua) di Pietro Bracci fu installata nella nicchia centrale.
Il tema di tutta la composizione è il mare. Prospiciente a una grande vasca rettangolare è una scena dominata da scogliere rocciose. Al centro è la nicchia sotto un arco trionfale e vincolata da colonne. Oceanus guida un carro a forma di conchiglia trainato da due cavalli alati, che sono guidati da quattro tritoni. Ai lati ci sono due piccole nicchie, che sono occupate da statue della Salubrità e dell’Abbondanza. I due cavalli sono copiati da un cavallo tradizionalmente noto come “il cavallo agitato”, che ha una posa dinamica, e l’altro da quello chiamato “il cavallo placido”. I due cavalli rappresentano i momenti analoghi del mare.
Nei tempi moderni la fontana è famosa per essere apparsa in molti film, tra cui “Tre monete in una fontana” (1954) e “La Dolce Vita” di Federico Fellini, in cui Anita Ekberg si tuffa nella vasca e invita Marcello Mastroianni a seguirla. La fontana è anche famosa per “il lancio della moneta”. La tradizione dice che lanciando una moneta nella fontana sopra la spalla garantisce un ritorno nella Città Eterna. Si stima che circa 3.000 euro sono gettati nella fontana ogni giorno. La città designa i soldi per sovvenzionare un supermercato per i cittadini bisognosi di Roma.
Il restauro della fontana finanziato da Fendi (2,2 milioni di euro) è iniziato nel luglio 2014 ed è stato completato (prima del previsto) il 3 novembre 2015. I lavori hanno incluso la pulizia delle statue di marmo e di travertino, la ri-impermeabilizzazione del bacino, e la sostituzione delle iscrizioni dorate latine. Una nuova ed imponente illuminazione a LED è stata installata. Il progetto di restauro è stato
realizzato con un’attenta considerazione dei tanti turisti che affollano la piazza. La recinzione del cantiere è stata costruita con pannelli trasparenti in modo che la gente potesse vedere il lavoro in corso. Un ponte sospeso è stato costruito sopra il bacino in modo che i visitatori potessero osservare il lavoro più vicino. Una piccola vasca bianca era nelle vicinanze per il tradizionale rito del lancio della moneta.
Altre novità sono state un sito web dedicato al restauro e un’applicazione per gli smartphone che ha permesso ai visitatori di scattare un selfie con la fontana sullo sfondo. Le foto sono state raccolte sul sito web e ogni utente che ha inviato una foto ha ricevuto un poster della fontana personalizzata con la propria immagine.
Sembra che la Fontana di Trevi non perderà mai la sua qualità “turistica”, ma almeno l’impalcatura è giù e le acque scorrono di nuovo su un simbolo iconico di Roma.