Il 2021 è stato un anno difficile in tutto il mondo. Il Covid-19 ha continuato a diffondere miseria con nuove varianti, e i vaccini sono stati distribuiti irregolarmente. Le libertà civili e le norme democratiche sono state minate in Cina e in molti altri paesi. Il principale leader dell’opposizione russa è stato incarcerato. I sostenitori di Donald Trump hanno preso d’assalto il Campidoglio degli Stati Uniti. Le guerre civili sono scoppiate in Etiopia e Myanmar. E la Russia sta accumulando forze militari lungo il confine con l’Ucraina.
In mezzo all’oscurità, un paese brillava in molti modi. L’Italia ha iniziato l’anno con molti successi sportivi: la Luna Rossa è stata la sfidante nella competizione di vela della Coppa America in Nuova Zelanda; Matteo Berrettini è arrivato alle finali di tennis a Wimbledon; L’Italia ha conquistato il record di 40 medaglie alle Olimpiadi estive di Tokyo; e l’Italia ha vinto la Campionati Europei di calcio. Giorgio Parisi ha vinto il premio Nobel per la fisica, e l’Italia ha ancora vinto l’Eurovision Song Contest.
Nel dicembre 2021, un’altra onorificenza è stata conferita all’Italia. La rivista britannica, The Economist, ha incoronato l’Italia “Paese dell’anno”. Questo riconoscimento annuale assegnato dal settimanale di fama internazionale “non va al più grande, al più ricco o al più felice” dei paesi, “ma a quello che è migliorato di più” quell’anno. In passato, la Tunisia è stata premiata per aver abbracciato la democrazia, e l’Uzbekistan è stato onorato per aver abolito la schiavitù.
L’Economist ha riconosciuto le molte altre vittorie dell’Italia quest’anno, ma ha conferito questo premio alla politica italiana. Al centro dell’onore c’è il presidente del Consiglio Mario Draghi, ex presidente della Banca Centrale Europea: l’Italia “ha acquisito un primo ministro competente e rispettato internazionalmente”. Inoltre, la rivista ha osservato che Draghi gestisce bene i conflitti interni a livello esecutivo e incoraggia la cooperazione fra i politici italiani “per sostenere un programma di riforme complessive che dovrebbe permettere all’Italia di ottenere i fondi ai quali ha diritto in base ai piano di Recovery europeo”. L’Economist ha anche citato come il tasso di vaccinazione dell’Italia superiore alla media europea e come ci sia una ripresa economica più rapida di quelle di Francia e Germania. Le prospettive di crescita prevedono un aumento del PIL superiore al 6%.
Il “giornale” londinese – come si definisce l’Economist – non è sempre stato benevolo con l’Italia. Negli anni ’90, descrisse Silvio Berlusconi come “inadatto” a guidare il governo del Paese. Nel 2014 ritrasse Matteo Renzi come “inconsapevole”, mostrandolo a bordo di una barchetta di carta europea intento a mangiare un gelato mentre la barca affonda. Certo, la Gran Bretagna è attualmente alle prese con i propri problemi, da una Brexit confusa, a una gestione irresponsabile della pandemia, a un Boris Johnson buffone e dilettante come primo ministro.
L’Economist conclude il suo plauso all’Italia con un monito a Draghi: “C’è il rischio che questo inusuale sussulto di governo razionale subisca un arretramento” se Draghi diventasse presidente della Repubblica, lasciando il posto a un successore meno competente come primo ministro. Il settimanale londinese ha espresso la preferenza per Draghi a restare fuori dalla corsa per il Quirinale. E recenti sondaggi dicono che circa tre quarti degli italiani vogliono che Draghi resti presidente del Consiglio almeno fino alla fine della legislatura nel 2023, invece di salire al Quirinale. E ciò si è avverato!