Mentre questa storia circolava sui media di tutto il mondo, a dicembre 2020, ha anche ricevuto un titolo: “il miracolo del Natale”. È la storia del ricongiungimento di un soldato americano in servizio in Italia durante la seconda guerra mondiale e dei tre bambini italiani che lui stesso salvò.
Nell’ottobre del 1944, il ventenne Martin Adler era tra le truppe statunitensi che stavano liberando dai nazisti l’area intorno a Monterenzio, un villaggio sull’Appennino vicino a Bologna. Entrò in una casetta di Monterenzio sperando che non nascondesse soldati tedeschi. Ma quando sentì un rumore provenire da un grande cesto di vimini, era pronto a sparare. Una madre in preda al panico corse nella stanza gridando: “Non sparate … bambini, bambini!” Tre fratelli (un bambino e due bambine), dai 3 ai 6 anni, saltarono fuori dal cesto. Sollevato, Adler chiese se poteva fare una foto con i bambini usando una macchina fotografica che aveva con sé. La loro madre acconsentì, a condizione che potesse vestirli con i loro abiti migliori.
Dopo la guerra, Adler iniziò a soffrire della sindrome da stress post-traumatico da stress. Ricevette una medaglia di bronzo per aver salvato i feriti, ma vide morire molte persone. Adler negli anni custodì gelosamente la foto scattata con i bambini come un prezioso ricordo della guerra. Si chiedeva spesso chi fossero e dove vivessero.
Ora ha 96 anni e vive a Boca Raton, in Florida, Adler ha chiesto a sua figlia, Rachelle, se poteva trovarli. Il 12 dicembre lei ha pubblicato un messaggio e la foto su una pagina Facebook per i soldati veterani di stanza in Italia. Il messaggio è stato letto da Matteo Incerti, scrittore e giornalista emiliano-romagnolo che ha scritto un libro sulla seconda guerra mondiale. Incerti ha ripubblicato il messaggio e la foto e li ha condivisi con giornali e televisioni sia locali che nazionali.
Il giorno successivo, in occasione della festa di Santa Lucia, una donna ha contattato Incerti su Facebook, dicendogli che un uomo di 83 anni aveva bisogno di parlare con lui riguardo la fotografia. Ricorda Incerti: “Ho preso un respiro profondo e commosso ho chiamato il numero di telefono di un certo Sig. Bruno Naldi, nato nel 1937. Emozionato, mi dice che si è riconosciuto nella foto e che a casa sua ricorda gli americani, in una frazione di Monterenzio, sull’Appennino Bolognese.” Bruno gli racconta che le due ragazze con lui nella foto sono le sorelle Mafalda e Giuliana, nate nel 1938 e nel 1941. Sono tutte e tre vivi e abitano a Castel San Pietro, in provincia di Bologna. Anche se “i bambini” non ricordano di aver scattato la fotografia quel giorno, non hanno mai dimenticato il cesto in cui si nascosero e la cioccolata ricevuta dai soldati americani.
Incerti ha subito organizzato una videochiamata tra Adler e i tre fratelli. Ricordando alcune parole italiane che aveva imparato durante la guerra, la prima cosa che Adler ha detto loro è stata: “Ciao bambini. Vuoi del cioccolato?” Era come se il tempo si fosse fermato. Bruno ha ricordato che durante la guerra era andato a rifugiarsi dal nonno. Alla fine, è stato in grado di riunirsi con sua madre e le sorelle, ed è stato a questo punto che le loro vite si sono incrociate con quella di Martin. Durante un incontro Adler ha detto, emozionato, che gli piacerebbe vivere fino a 100 anni in modo da poter venire in Italia per abbracciare Bruno, Mafalda e Giuliana quando la pandemia sarà finita. Adler ha detto che era “estremamente felice… quella foto mi ricorda un giorno molto felice, il più felice della guerra. Trovarli è il regalo più grande per un soldato. ” Quella notte Bruno vide di nuovo le immagini al telegiornale … e ha pianto.
Per Incerti, che in passato ha risolto casi simili, questa storia sarà l’inizio di un nuovo libro. “Tutti lo chiamano un miracolo di Natale”, ha detto. “È una favola … una favola della vita nata nell’oscurità della guerra. In questi momenti bui del nostro tempo, abbiamo tutti bisogno di trovare il calore umano e l’amore.”
Barbara, il Suo articolo è eccelente. Grazie mille Giacomo
Best regards,
Jim
Jim Barbabella Ph: 805-453-9784 Email: jim.barbabella@gmail.com
>