Sanremo è una bellissima città sulla costa ligure, una destinazione turistica e popolare sulla riviera italiana. Ospita l’annuale Festival della Musica Italiana, fondato nel 1951, diventato così popolare tra gli italiani da venire spesso definito semplicemente “il Festival”. Fu a malapena conosciuto fino al 1958, anno in cui
Domenico Modugno portò al Festival “Nel blu dipinto di blu”. Era l’ultimo giorno del Festival e fu dichiarato vincitore, stupendo la donna che fino a quel momento era la presunta vincitrice. Modugno scrisse la canzone con Franco Magliacci, e si dice che Modugno non volesse portarla al Festival, maaccettò solo perché fu rifiutato da tutti i
cantanti ai quali era stata proposta.
La canzone divenne un immediato successo internazionale. Era il singolo italiano più venduto del 1958 e negli Stati Uniti rimase primo in classifica per cinque intere settimane, cosa mai accaduta a un altro brano scritto in italiano. L’anno seguente, il brano di Modugno divenne il primo vincitore di Grammy per il Record of the Year e per la Song of the Year. Fu tradotta in molte lingue e interpretato da diversi artisti, tra cui Dean Martin, David Bowie, e Paul McCartney e perfino Pavarotti e Bocelli.
La leggenda e un po ‘di magia si intrecciano nella storia della canzone. Magliacci iniziò a lavorare al testo nell’estate del 1957. Un giorno aveva programmato di andare al mare con Modugno, ma mentre aspettava il suo arrivo iniziò a bere vino finendo per addormentarsi. Ebbe sogni vividi (forse, incubi) e quando si svegliò, guardò le due riproduzioni di Marc Chagall sul muro della stanza. In “Le coq rouge” un uomo giallo è sospeso a mezz’aria e in “Le Peintre et la modelle” metà del viso del pittore è colorata di blu. Così iniziò a scrivere una canzone su un uomo che sognava di dipingersi di blu e di essere in grado di volare. Diversi anni più tardi, la moglie di Modugno ricordò che dopo un temporale Domenico fu costretto ad aprire la finestra e come da ciò trasse ispirazione per modificare il ritornello della canzone, introducendo la parola “Volare”, che ora è il titolo popolare della canzone. La canzone ha un inizio quasi surreale: “Penso che un sogno così non ritorni mai più. Mi dipingevo le mani e la faccia di blu; poi d’improvviso venivo dal vento rapito, e incominciavo a volare nel cielo infinito”. Solo alla fine si rivela come una canzone d’amore: “Ma io continuo a volare negli occhi tuoi belli, che sono blu come il cielo trapunto di stelle” e “nel blu dipinto di blu, felice di stare quaggiù…con te”.