Le Notizie False in Italia: Parte II

Ci sono due iniziative in Italia che promuovono la diffamazione di notizie false insegnando l’alfabetizzazione digitale agli studenti delle scuole superiori.  Il primo progetto, guidato da Laura Boldrini, la presidente della Camera del Parlamento, mira ad educare una generazione di studenti a riconoscere le notizie false e le teorie cospirative che circolano sul web.  La storia è stata riportata nel New York Times.  Le lezioni fanno parte di un esperimento straordinario del governo italiano, in collaborazione con le principali aziende social tra cui Facebook, e viene distribuito in 8.000 licei in tutta Italia.

“Le fake news instillano gocce di veleno nella nostra quotidiana dose di web,” ha spiegato Boldrini.  “È semplicemente una cosa giusta dare ai ragazzi la possibilità di difendersi dalle bugie”.   Oltre ad affrontare molti progetti, gli studenti imparano come i loro “likes” siano monetizzati e usati a scopi politici.  Stanno imparando una nuova serie di Dieci Comandamenti, tra cui “non si devono condividere notizie non verificate”, “si chiedono fonti e prove”, e “si ricordano che l’internet e i social network possono essere manipolati”.

Questa iniziativa non potrebbe arrivare in un momento migliore…poco prima delle cruciali elezioni italiane.  Tra sospetti globali di intromissione russa nelle elezioni negli Stati Uniti, in Germania e in Francia, così come nella Brexit e nel movimento indipendentista catalano, notizie false e propaganda potrebbero danneggiare l’Italia, uno degli ultimi governi di centro-sinistra rimasti in Europa.

E sembra che l’Italia sia un terreno fertile per l’inganno digitale.  Frustrati dai problemi economici, dall’alta disoccupazione e dalla crisi dei migranti, molti italiani aderiscono a tutti i tipi di teorie cospirative.  Si chiama “dietrologia”, la convinzione che ci sia sempre qualcosa dietro la superficie.  Secondo Alessandro Campi, un professore di scienze politiche all’Università di Perugia, la passione italiana per vedere gli intrighi dietro ogni angolo è profonda.  “Tutto ciò fa parte del patrimonio culturale italiano” da una lunga storia di dominio straniero, di intrighi di papi e cardinali, di governo corrotto.  Continua, “Direi che il Movimento Cinque Stelle [un gruppo di destra guidato da Beppe Grillo] crede più di ogni altro partito politico nelle teorie cospirative”.  Un esempio è il rifiuto da parte del partito delle vaccinazioni infantili, nonostante il consenso scientifico.  Grillo li chiama truffatori da parte di compagnie farmaceutiche con l’intenzione di “indebolire il sistema immunitario dei bambini”.

Boldrini sostiene che l’internet non può venire nascosto ai margini della società e che il governo deve insegnare alla prossima generazione di elettori italiani come difendersi dalle menzogne e dalle teorie del complotto progettate per agire sulle loro paure.

L’altra grande iniziative in Italia si chiama “Quotidiano in classe”, sponsorizzata dall’Osservatorio permanente giovani-editori (Opge), un’organizzazione la cui missione è sviluppare il pensiero critico nei giovani per renderli cittadini migliori di domani.  Fornisce alle scuole 3 giornali di qualità ogni settimana.  Insegnando come giornali diversi presentano gli stessi fatti in modi diversi, il progetto spera di sviluppare il pensiero critico e la capacità di distinguere le fonti affidabili da quelle che non lo sono.  Questo progetto è affidato all’International Advisory Council di Opge, un think tank che include i direttori dei più prestigiosi giornali americani: Il New York Times, il Wall Street Journal, ed il Los Angeles Times.

Recentemente, Tim Cook, il capo della Apple, si è incontrato a Firenze con studenti di questa iniziativa: “Le conseguenze delle fake news sono peggiori di quello che si possa immaginare perché vengono usate per polarizzare sempre di più la società”.  Ha elogiato il progetto di media literacy dell’Opge e ha sottolineato l’importanza di confrontare differenti prospettive anche con quelle con cui non siamo d’accordo.

Il direttore di Opge si è incontrato con altri direttori della Silicon Valley.  Dagli incontri è emerso che la stessa persona davanti allo schermo di un personal computer, o maneggiando uno smartphone e un tablet, assume nei confronti di argomenti che legge una posizione più radicalizzata rispetto a quella che avrebbe, invece, discutendo davanti a una persona in carne e ossa.  Hanno anche discusso come false notizie possono diventare uno strumento di una strategia che mira a dividere: L’opposto di ciò che la Rete ha fatto sinora—unire le persone distanti.

 

 

 

 

 

 

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