Nelle grandi città americane, e anche nelle piccole città, il parcheggio è spesso limitato. È possibile girare per blocchi “pregando” di trovare uno spazio. Ebbene, in un piccolo borgo italiano, è il contrario: si parcheggia e poi si prega.
Ecco la storia. San Lorenzo di Rovetta è un posto tranquillo nella Valle Seriano, situata nella provincia di Bergamo e nella regione della Lombardia. Non c’è molto parcheggio per i 1.300 abitanti, e per chi la visita. Così, don Guido Rottigni, al timone della parrocchia dal 2008, motivato dalla dura crisi economica e la sua missione pastorale,
ha messo sul tavolo una proposta: lasciare a disposizione del pubblico il parcheggio di proprietà della parrocchia.
Ma non gratuitamente. Il prezzo per il parcheggio è più spirituale che economico. Come il segno legge, “Ogni sosta, 1 Ave Maria.” È un segno officiale che è installato dalla parrocchia e aderisce al codice della strada. Come previsto, il metodo innovativo di “caricare” ha avuto un successo enorme. Infatti, il parroco ha annunciato dei possibili adeguamenti: “In effetti per i furgoni più grande le Ave Maria dovrebbero essere almeno due.”
Forse don Rottigni ha voluto salvare le anime tramite questa iniziativa o forse avviare una nuova frontiera di evangelizzazione nel ventunesimo secolo. Ma per molti in Italia che hanno vissuto una proliferazione di parcheggi a strisce blu sul marciapiede (parcheggio illegale), la sua innovazione assume connotazioni miracolose.
.