Il teatro: Chiesa di Santa Maria Maddalena a Castelnuovo Magra, un paese di meno di 8.500 abitanti nella provincia di La Spezia, nella regione Liguria.
I protagonisti:
- Don Alessandro Chiantaretto, parroco di Santa Maria Maddalena
- Daniele Montebello, sindaco di Castelnuovo Magra
- “Il Crocifissione” del pittore fiammingo Bruegel il Giovane
- Il Nucleo Speciale dei Carabinieri che indagano sui furti d’arte
- Due ladri
- Un pensionato chiacchierone
- La stampa internazionale
La data:durante le idi di marzo 2019
Era mezzogiorno in pieno sole. Il parroco locale stava adempiendo alla sua solita missione quotidiana di portare la comunione ai parrocchiani costretti in casa. Allo stesso tempo, due uomini sono entrati nella chiesa vuota e si sono diretti verso la cappella laterale. Lì, in una teca vi era la preziosa “Crocifissione” di Bruegel il Giovane (1564-1638). Hanno lavorato velocemente. Hanno fracassato la teca con un martello, hanno rimosso il dipinto del valore di almeno 3 milioni di euro, e sono fuggiti in una Peugeot bianca. L’auto rombante ha attirato l’attenzione di un residente, che ha visto che la porta della chiesa spalancata, dando così l’allarme. Il prete, il sindaco e gli abitanti della città erano tutti sconvolti.
Ma cosa è successo veramente? I carabinieri erano stati avvisati qualche settimana prima che i ladri avevano messo gli occhi sul quadro di Bruegel. Anche don Alessandro era preoccupato per la crescente attenzione rivolta alla chiesa. “I turisti sono sempre arrivati dal Belgio, dall’Olanda e persino dal Giappone, ma ultimamente ce ne sono stati anche molti italiani. Quando ho iniziato a trovare bottiglie di birra lasciate davanti al dipinto, ho sospettato che tra i turisti ci fossero anche quelli che erano interessati al dipinto per le ragioni poco onorevoli”. Don Alessandro ama l’arte e conosce a memoria questo dipinto fiammingo perché da bambino amava disegnare in particolare tre soggetti: Batman, Paperino, e le opere di Bruegel.
Quindi, i Carabinieri, il parroco, e il sindaco hanno organizzato un piano. Hanno rimosso il dipinto originale, lo hanno sostituito con un falso e hanno installato camere di sicurezza. Hanno anche accettato di mantenere questo segreto. Ma i cittadini non si sono fatti ingannare facilmente. Il Sindaco Daniele Montebello ha detto, “Avevo dei residenti nel mio ufficio, sospettosi perché questo dipinto sembrava diverso. Ho provato a sminuire, dicendo a tutti che era solo un’impressione”. La copia, infatti, era molto più luminosa dell’originale e mancava della tipica ruvidezza delle pennellate.
Quando si è diffuse la notizia del furto, Castelnuovo si è trovata al centro dell’attenzione. Un pensionato chiacchierone non ha potuto resistere alla tentazione di raccontare la storia. Il sindaco è stato inondato di telefonate e richieste di interviste non solo dai media italiani, ma anche dal New York Times, dalla CNN e persino dai giornali canadesi. La vera storia, hanno riferito, è che i ladri hanno rubato un dipinto falso cadendo in una trappola posta dai Carabinieri.
Il dipinto, che erano nel mirino dei ladri, è un olio su cinque pannelli di quercia che mostra la crocifissione dall’alto. Può essere basato su un lavoro svolto dal padre dell’artista, Bruegel il Vecchio. È simile a un’altra opera di Bruegel il Giovane, ospitata dal Philadelphia Museum of Art. Il record raggiunto all’asta dal giovane Bruegel è di $10,7 milioni, ottentuto da Christie nel 2011 per The Battle Between Carnival and Lent.
E adesso? Padre Chiantaretto dice che la chiesa, come al solito, rimane aperta tutto il giorno, in modo che i visitatori possano pregare e apprezzare le sue numerose opere d’arte. Ma lui teme che il furto – anche del falso – lo costringerà a limitare l’accesso. “Quando le chiese sono come i musei, si deve avere uno staff o dei volontari, altrimenti le si deve chiuderle”. L’Italia rimane una destinazione popolare per i ladri per il suo ricco patrimonio culturale e per il notevole numero di chiese – piene di arte – che rimangono aperte e gratuite al pubblico. La buona notizia è che il crimine artistico è diminuito in Italia da 906 reati a 449, rispettivamente dal 2011 al 2016.
E questo è senza dubbio in parte dovuto alla vigilanza del Nucleo Speciale dei Carabinieri, che sta indagando su questo caso sotto la più stretta segretezza. L’unica cosa che i Carabinieri diranno è che questo è stato probabilmente un caso su commissione e che trovare i ladri è “solo una questione di tempo”.