È il gatto…secondo Abigail Tucker, una giornalista scientifica americana. Lei ha scritto un libro intitolato Il leone in soggiorno: come i gatti ci hanno addomesticato e hanno conquistato il mondo. L’autrice sostiene che siamo noi i veri “schiavi” in casa. Quello che segue è stato adattato da un articolo su “La Repubblica.”
Gli scienziati ci dicono che, a differenza dei cani, i gatti sono animali parzialmente addomesticati. Lo si vede anche anatomicamente: i gatti di oggi sono identici ai gatti di 50.000 anni fa. Altre specie, che sono più addomesticate, hanno subito cambiamenti precisi col tempo, come le orecchie pendule nei cani, e le corna più corte nelle mucche di oggi rispetto ai bovini dell’antichità.
Ci sono varie ragioni per cui i gatti sono pessimi candidati per all’addomesticamento. Non hanno istinto gregario; richiedono una dieta di alta qualità, visto che mangiano solo carne; ed è difficile confinarli in un luogo perché hanno bisogno di un sacco di spazio per la caccia. In natura, hanno bisogno di vasti spazi dove poter predare senza interferenze da parte dei loro consimili. Essere predatori solitari rende i gatti anche indifferenti, per lo più, alla nostra compagnia, secondo l’autrice ma non secondo me.
È interessante che un animale che non ha un grande bisogno di comunicare con gli altri, abbia sviluppato—a forza di tentativi ed errori—una forma di comunicazione con noi: il miagolio. I gatti selvatici non miagolano né fanno le fusa. È ragionevole supporre che questi suoni, in pratica, originati come comandi appositamente per ottenere cibo da noi e, in generale, manipolarci a loro vantaggio.
Nelle addomesticazioni forzate con altri animali, come quelle della mucca e della pecora, l’uomo ha selezionato nel tempo le bestie più tranquille e miti. Il caso del gatto è forse diverso. I tratti che hanno fatto avvicinare i gatti all’uomo nel corso della nostra storia non sembrano essere i tratti della docilità, quanto quelli del coraggio, e un po’ di spavalderia. I gatti hanno deciso di loro iniziativa di starci attorno.
È successo, probabilmente, dopo lo sviluppo dell’agricoltura. Quando l’uomo ha iniziato ad ammassare riserve alimentari sovrabbondanti in dispense e granai, i topi arrivano. Allora, i gatti hanno capito che starci vicini poteva essere vantaggioso. Non li abbiamo catturati noi, sono loro che hanno deciso di avvicinarsi. Certo, siamo stati felici di avere con noi questi sterminatori di roditori. Questo loro classico ruolo è l’unico “lavoro” che fanno per noi, mentre i cani si rendono utili in molti altri modi. Ma, ironicamente, un cane della varietà “Rat Terrier” è migliore per catturare i roditori perché il gatto, più volubile e indipendente, non è sempre dell’umore appropriato a cacciare topi.
Insomma, il rapporto tra umani e gatti è come un matrimonio di interesse…ma dove può scattare l’amore. Pensate che ci siamo affezionati a loro più di quanto loro si siano affezionati a noi?