Il traffico di animali clandestini è il secondo mercato nero del mondo dopo quello della droga.
All’alba dell’11 Novembre del 2015, la polizia stradale di Udine (nella regione della Friuli-Venezia-Giulia) ha fermato per un controllo un’automobile proveniente dalla Slovacchia. All’interno, in condizioni precarie, sono stati trovati 49 cuccioli di cane di varie razze, tra gli altri pinscher, chihuahua, cavalier king, maltesi, volpini, barboncini e pastori tedeschi. Non c’erano microchip o documenti di accompagnamento. Alla guida del mezzo bloccato dalla Polstrada si trovava un torinese di 60 anni. Quest’uomo aveva molti precedenti specifici in Toscana, Liguria, Piemonte e Lombardia. Adesso è stato denunciato e il mezzo usato per il trasporto illegale è stato sequestrato.
Tutti i cuccioli, che erano meno di 3 o 4 mesi di età, sono stati sequestrati e affidati immediatamente al controllo veterinario che ha dato loro le prime cure. Non so se tutti i vissuti o se alcuni soltanto alcuni hanno problemi di salute temporanei o permanenti. Ma ho letto che alla stazione di polizia si sono formate immediatamente lunghe code di gente in attesa di poter adottare i cagnolini.
Il comandante della Polstrado ha spiegato: “Il traffico illegale di animali è uno dei reati che colpisce maggiormente in quanto i cani viaggiano come merce, sopratutto di notte, rinchiusi in scatoloni o borse, nascosti nei bagagliai dove rimangono stipati per anche 10 o 11 ore senza bere o mangiare. In questo caso, i cagnolini risultavano particolarmente sofferenti anche perchè l’autoveicolo non era certo idoneo al trasporto di animali. Al furgone mancava un’adeguata aerazione, era senza controllo della temperatura e senza coibentazione del mezzo.”
Il traffico internazionale illegale di animali, secondo recenti statistiche, costituisce il secondo mercato nero più redditizio al mondo dopo quello della droga (forse, il terzo dopo quello droga e armi). Un cucciolo di cane estero vale economicamente fino a 20 volte in meno del suo corrispettivo italiano. Così un cane di razza nato altrove può essere venduto al trafficante a 200 euro e rivenduto dallo stesso in Italia anche a 1500 euro.
Mentre ci sono molti allevatori etici, ci sono anche “mulini cucciolo”, che rapidamente allevano i cani spesso da un piccolo pool genetico. Alcuni cuccioli sono nati in condizioni terribili e molti cagnolini sono malati. A volte i nuovi proprietari hanno enormi bollette veterinarie e, talvolta, gli animali muoiono entro poche settimane.
Il mercato nero è anche una questione di salute. Molti cani non sono vaccinati e non hanno un certificato antirabbico. Ci si preoccupa anche per la diffusione delle malattie trasmissibili in Europa e anche negli Stati Uniti.
Penso che il AKC (American Kennel Club) contribuisca anche al problema. Stimola la domanda di alcune razze parzialmente attraverso mostre canine e stabilisce le norme di bellezza, per esempio i cappotti di spessore dei cocker spaniel. Questo provoca l’allevamento selettivo spesso a scapito del temperamento. Alcuni cani possono avere personalità brutte.